Pubblicato in: Racconti, Storie di strada

Ci siamo quasi…

È ferragosto e la signora Maria ha cacciato* la Panda verde dalla rimessa alle sei del mattino, ha ripiegato la coperta di lana con la quale la tiene protetta dalla polvere e dai graffi occasionali e l’ha messa in moto. L’aria si è saturata subito di odore di benzina ma lei dice che è normale, che fa parte del “carattere” della sua macchina e che dopo un po’ passa. Come accade per quasi tutte le vecchie Fiat, la Panda è partita al primo colpo, e ci mancherebbe pure, considerato che la batteria è semi nuova. Maria ancora ricorda quell’unica volta che la Panda l’ha tradita e l’elettrauto l’ha tirata fuori dall’ingorgo generato in pieno centro del paese. Il tempo di passare a prendere Ada, l’amica di sempre, e poi se ne andranno a Otranto a settanta all’ora, oltre cento percepiti con i finestrini abbassati, alla ricerca di un pezzetto di scoglio libero (va bene anche un pezzo di molo). La signora Nina, invece, non va al mare. È uscita a piedi, come al solito, ed è l’unica che non è abbronzata e che non si lamenta della coda al bancone dei salumi del supermercato. Sarà un ferragosto dal profumo di mortadella e provolone semi piccante, le preferenze sembrano concentrarsi sul panino spartano ma saporito. Non sia mai che gli abbronzati siano anche più nervosi, a ferragosto. Forse sì. Ha preso il suo numerino e sembra assorta in altri pensieri. Non ha mai superato una grave perdita, ormai neanche più tanto recente. Oggi, però, sulla gonna nera ha indossato una blusa marrone…

Non è vero che le anziane in auto fanno guai. Con il loro guidare a centro strada si rendono subito visibili. Anzi, con l’uso di poche marce, spesso tirate all’inverosimile, si fanno ascoltare prima del loro apparire da dietro a un angolo. E, se non basta la vista e l’udito, c’è poi l’inconfondibile odore di frizione bruciata che le accompagna.

I più pericolosi, pertanto, rimangono sempre gli uomini. Di tutte le età. Credevo che fosse una leggenda metropolitana, eppure è vero. Le persone di genere maschile che guidano indossando un qualsiasi copricapo (berretto da baseball, da rapper, bandana o coppola) sono le più indisciplinate. Se si accompagnano poi, sul sedile di fianco, con un copilota navigatore (uomo o donna che sia) che appoggia i piedi sul cruscotto o tira fuori i piedi nudi dal finestrino, bisogna allontanarsi velocemente dalla loro strada e traiettoria. I navigatori dalle lunghe gambe distese dovrebbero, però, vedere quali danni riceverebbero il loro polpacci, i femori e i bacini se, anche per un piccolo incidente, scoppiasse l’airbag annegato nel cruscotto. Si va gambe all’aria…

Particolarmente pericolosi quelli che usano la paglietta (anche di notte). La paglietta viaggia spesso, di pari passo, con una bottiglia di birra o con un beverone a base di Rum, limone e menta. Mi dispiace solo per la reputazione della paglietta. Da accessorio raffinato ed eccentrico, da dandy, a elemento distintivo del “cazzon look” (paglietta, canotta bianca, tatuaggio Maori e infradito).

Come si distingue un tatuaggio Maori dagli altri? E’ quello che sembra l’impronta dello pneumatico di un fuoristrada che ti ha messo sotto.

P.S.= Lo so che sarebbe corretto dire “tirata fuori” ma preferisco introdurre in modo discorsivo e ruspante.

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